Il Mercato immobiliare grande assente della ripresa italiana
18 Dicembre 2017 di Maurizio Rossi (Delegato Osservatorio Immobiliare Fiaip Milano)

Il mercato immobiliare presenta cenni di instabilità dovuti a molteplici fattori, economici,politici e sociali. Un indice da non sottovalutare è il vuoto generazionale che ci attende nei prossimi anni. La popolazione invecchia sempre di più e i giovani non hanno lavori stabili che consentano a loro di avere accesso ai mutui per l'acquisto della loro casa. Il mercato immobiliare presenterà un abbondanza di offerta derivante da smobilizzi ereditari e dalle nuove costruzioni. Il fatto che i nuclei familiari si riducano al lumicino causa lavori che impegnano entrambi i coniugi ed elevate spese per mantenersi, inducono a pensare che il fattore natalità sia sempre piu in calo a meno che non sopravvengano importanti elementi politici a modificare tale andamento e quindi l'accesso alla proprietà si riduca ulteriormente con il peggiorare del mercato immobiliare.
Fonte: http://www.fiaipmilano.com

Il Mercato immobiliare grande assente della ripresa italiana
7 Dicembre 2017 di Mario Condò de Satriano (Vice Presidente vicario FIAIP - Federaziome Italiana Agenti immobiliari Professionali)

"Il mercato immobiliare stenta ancora oggi a prendere il volo - dichiara il Vice Presidente Nazionale Vicario Fiaip e Presidente del Centro Studi Fiaip Mario Condò de Satriano - in quanto è penalizzato da una gestione miope del Governo che ha visto crescere ad oltre 50 miliardi di euro l’anno il gettito delle imposte sugli immobili, slegando i tributi da qualsiasi capacità reddituale dei contribuenti e triplicando dal 2012, rispetto ad altri Paesi europei, la stessa tassazione sulla casa."
Alla ripresa economica dell’Italia continua mancare l’immobiliare e il suo indotto per accelerare la crescita.
Il mercato immobiliare continua la sua lenta crescita, così come ha previsto il Centro Studi Fiaip già lo scorso semestre.
Il rallentamento della crescita fotografato ieri dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, registrato nel terzo trimestre 2017 è per il mercato residenziale un dato positivo (+1,5% rispetto allo stesso trimestre 2016 ), viziato ancora oggi dall’enorme carico di tassazione sulla casa che si abbatte sui contribuenti nel nostro Paese.
Nonostante il settore abitativo continui a mantenere il segno positivo quasi ininterrottamente dal 2014, i tassi di crescita delle compravendite nel terzo trimestre del 2017 risultano alquanto ridimensionati rispetto ai trimestri precedenti.
Le previsioni degli agenti immobiliari Fiaip evidenziano un trend di lieve ripresa: a fine anno le compravendite saranno ancora inferiori rispetto agli stock transanti nel 2006 ed i prezzi delle compravendite sono ancora in alcuni casi in discesa o fermi e le locazioni non dovrebbero brillare pur facendo meglio delle compravendite.
"Il mercato immobiliare stenta ancora oggi a prendere il volo - dichiara il Vice Presidente Nazionale Vicario Fiaip e Presidente del Centro Studi Fiaip Mario Condò de Satriano - in quanto è penalizzato da una gestione miope del Governo che ha visto crescere ad oltre 50 miliardi di euro l’anno il gettito delle imposte sugli immobili, slegando i tributi da qualsiasi capacità reddituale dei contribuenti e triplicando dal 2012, rispetto ad altri Paesi europei, la stessa tassazione sulla casa."
"Siamo tuttora lontanissimi dai numeri pre-crisi, ma nonostante ciò il mattone rappresenta, ancora oggi un bene rifugio per la maggior parte degli italiani. In questo momento siamo di fronte a prezzi molto bassi e le stesse banche offrono mutui vantaggiosi. Il trimestre in questione ha un rilievo statistico residuale - continua Condò de Satriano - rispetto al complesso dell’anno: Si evidenzia, in ogni caso, una crescita ancora lenta nelle principali città capoluogo di regione, con una maggior crescita registrata nel Sud Italia rispetto ad altre aree del Paese".
Fonte: voce23

Il Mercato immobiliare grande assente della ripresa italiana
11 Dicembre 2017 di Achille Colombo Clerici (Presidente Assoedilizia)


Nel panorama di una ripresa dell’economia del Paese, che pure ci mantiene agli ultimi posti in Europa, il mercato immobiliare, lo afferma l’Istat, è il grande assente.Consideriamo dapprima il settore residenziale, che rappresenta la componente di gran lunga più rilevante del mercato. Se il 2017 si chiuderà con un incremento delle compravendite rispetto allo scorso anno, è altrettanto vero che siamo ben lontani dai livelli pre-crisi, 845.000 transazioni nel 2007. Tutto ciò, nonostante i tassi dei mutui abbiano toccato i minimi storici, e i prezzi siano scesi di molto. Ci si attende, o almeno si spera, una loro stabilizzazione il prossimo anno e una ripresa contenuta nel 2019.Milano, come al solito, con il suo 11% del mercato nazionale e grazie alla sue caratteristiche di città dinamica che anticipa il trend del Paese, ha limitato il calo: e i valori dei prezzi di vendita e dei canoni di locazione hanno risentito meno della grande crisi. Oggi tali valori sono stabili nel centro storico, mantengono a fatica le posizioni nel semicentro, ma sono ancora in flessione in periferia e nell’hinterland.Queste considerazioni riguardano le transazioni intervenute. Ma, se ci referiamo alla piu’ vasta realta’ rappresentata da tutto il mercato, dobbiamo dire che molti proprietari vorrebbero vendere, ma non lo fanno e resistono, perche’ altrimenti dovrebbero svendere.Insomma, quella che ancora manca e’ la corrispondenza tra la potenziale offerta e la domanda.Sul prossimo futuro dell’immobiliare pesano incognite, quali la messa in vendita, dei patrimoni immobiliari detenuti dalle banche in garanzia di buona parte dei famigerati npl, la gestione dei patrimoni dei fondi immobiliari ed il regime fiscale; elementi che rischiano di produrre effetti depressivi più marcati rispetto a quel che si potrebbe supporre.Il carico fiscale, che supera i 50 miliardi di euro, incide in maniera fondamentale sul mattone. Stimiamo che nel 2016 il gettito dei tributi gravanti sul comparto immobiliare sia stato di 50,8 miliardi di euro. In particolare i tributi reddituali come Irpef, Ires e cedolare secca pesano per 9,2 miliardi, i tributi patrimoniali Imu e Tasi per 22 miliardi, i tributi indiretti – sui trasferimenti per 9 miliardi; sulle locazione per un miliardo – e altri tributi come la Tari per 9,6 miliardi. Tra Imu, nonostante l’eliminazione sulla prima casa, e Tasi il carico è di una volta e mezza superiore al livello dell’Ici in vigore fino al 2011. Rispetto a quella dell’ era pre-Governo tecnico la tassazione sugli immobili è pari al 250% .Sull’esenzione IMU prima casa va detto che essa e’ stata pagata integralmente dagli immobili in locazione, dalle seconde case, dagli immobili strumentali (capannoni, laboratori, negozi, uffici eccetera) e dagli immobili agricoli. Non era questo il modo di affrontare il problema.Se si considera che le abitazioni nel mercato della locazione sono considerate dal punto di vista fiscale alla stregua delle ville al mare e ai monti; e che gli immobili strumentali – i quali servono per produrre valore aggiunto e per creare posti di lavoro – vengono penalizzati e non agevolati, si capisce come gli investitori, salvo quelli che operano in una nicchia di mercato che si riferisce ai prodotti di lusso e signorili, restino alla finestra in attesa di vedere come si pronuncerà la politica.Certo non aiuta l’agitare lo spettro della riforma del Catasto: se non vogliamo effetti disastrosi, e’ necessario che prima se ne elimini la portata negativa legata ad un sistema di aliquote concepito per valori inferiori a quelli di mercato; e solo successivamente essa entri in vigore, con tutte le “revisioni” del caso. E non viceversa.Si aggiunga l’altalenarsi delle ipotesi riguardanti l’introduzione della cedolare secca anche per le locazioni degli esercizi commerciali; e l’ adozione di provvedimenti, forieri di ulteriori sperequazioni, quali il “riclassamento per microzone”; che consente all’Agenzia delle Entrate, su impulso dei Comuni, di intervenire sulle rendite catastali degli immobili. Provvedimento facoltativo adottato, tra i primissimi, dal Comune di Milano ed ormai in vigore da anni e solo piu’ recentemente dal Comune di Roma.
Fonte: lavocemetropolitana


...

Flag Counter
Creato il 18.12.2017
Sito a cura R.M. - P.Iva.06229620155 - email: informaicittadini@gmail.com